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I consigli di Casina

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Wedding design, i trend da tenere d’occhio

Scenografie, allestimenti, tableau e coordinati: diciamocela tutta, spesso dietro i matrimoni esteticamente più riusciti c’è la mano esperta di un wedding designer che studia e progetta l’immagine dell’evento nella sua complessità. Dalla tipologia di carta al lettering, dagli inviti alle bomboniere, tutto deve essere legato da un tema riconoscibile. Dopo l’overdose di baffi e baffetti, sappiamo che lo stile hipster sta lentamente tramontando, anche se il mercato continuerà a chiederlo. Ma allora quali sono i trend più originali da tenere d’occhio? Lo abbiamo chiesto a Sara Trabalzi di paper-pow, lo studio di grafica e laboratorio creativo che dà “potere alla carta”, e con cui noi di Casina amiamo collaborare, creando sinergie di volta in volta diverse a seconda della personalità dei nostri sposi. Ci ha risposto snocciolando qualche consiglio.
Romanticismo decadente da giardino segreto
Lettering calligrafici, quasi a ricordare la carezza data dal pennino; carte rovinate, toni scuri e fiori scomposti come a dare l’impressione di entrare in un giardino segreto: il romanticismo decadente è e sarà lo stile al passo coi tempi. Siamo ancora nel regno del Boho Wedding che abbiamo visto maturare in Italia nel 2018 e che ritroveremo preponderante anche il prossimo anno. I toni drammatici del rosso, dal bordeaux al borgogna (da osare persino sulle labbra della sposa) sono i colori che più si innestano sullo stille romantico-decadente.

 

Atmosfera coloniale e ambienti “jungle”


Dalla Francia e dagli Usa arriva il nuovo trend che promette di spopolare anche in Italia, nonostante il nostro proverbiale attaccamento alle tradizioni: stiamo parlando dello stile coloniale. Caratteri rigidi e bastoni, loghi geometrici, lettering pulito L’assenza di fiori è compensato dall’uso di fronde. Dominano l’oro e le varie gradazione del verde, gli elementi preziosi vengono accostati alla natura selvaggia e rigogliosa.
Escort card al posto del vecchio tableau
Un’idea originale per coinvolgere gli ospiti nella ricerca del tavolo è scomporre il vecchio tableau (che abbiamo visto riproposto in tutte le salse) con tante escort card da disporre su un tavolo con i nomi in ordine alfabetico. L’ideale sarebbe abbinare le escort card a degli oggetti che sorprendono l’invitato, chiavi decorate o piccoli barattoli di marmellate.

Bomboniere? No, grazie

La generazione degli over 30 preferisce spendere per divertire e intrattenere, con buona pace delle mamme e delle nonne. Un’alternativa alla classica bomboniera è rappresentata dalla wedding bags, un borsa contenente degli accessori per gli ospiti da utilizzare sia durante la cerimonia che da portare a casa come ricordo (al suo interno troviamo le cose più disparate, ventagli, lettere di ringraziamento, cioccolatini, vino e prodotti per il corpo). Per gli audaci una trovata divertente è senza dubbio l’hangover kit, una simpatica scatola per prestare soccorso a chi beve troppo. E infatti vi troviamo gomme da masticare, Moment e tisane depurative. Non c’è limite alla fantasia nell’ideare questi omaggi-bomboniere agli ospiti, l’importante è mixare ironia e funzionalità. E per un effetto ancora più sorpresa perché non regalare ai propri amici un angolo di tatuaggi removibili con disegni e grafiche realizzate ad hoc?

 

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05

dic

Clutch al posto del bouquet, osare all’altare con le firme glamour

C’è chi osa portarla all’altare al posto del bouquet, chi la sfoggia come un gioiello in versione minaudière, chi sceglie il pezzo unico d’artigianato, chi la vuole eclettica per staccare da tutto il resto. L’epoca della borsa-camaleonte che si mimetizza (e scompare) con l’abito bianco è tramontata. Oggi il matrimonio porta alla ribalta clutch che sappiano stare al centro della scena, pochette da tenere tra le mani come uno scrigno segreto per ricordare al mondo l’importanza di celebrare il grande evento della femminilità. Vi proponiamo alcuni nomi bag desinger

 

Benedetta Bruzziches

La visionaria designer di Caprarola ha conquistato le passerelle più glamour dello star system La linea di borse per le spose racchiudono un totem. “Libero è il primo aggettivo che mi viene in mente quando si parla di wedding – spiega la Bruzziches –. Non dobbiamo più esser costrette a seguire lo stesso copione”. Oro, bianco, argento e blu illuminano la scena dell’evento tradizionale per antonomasia. Le sue proposte aprono un nuovo canone cerimoniale, fantasioso e pulsante di vita, che ritroviamo, ad esempio nella clutch con la scritta tridimensionale “Bride” sulla parte superiore o nella Smiling Moon, un tributo alla luna perfetto per un matrimonio serale.

Ph. Benedetta Bruzziches

Ph. Benedetta Bruzziches

Giancarlo Petriglia

Manifattura artigianale, dettagli eccentrici, forme essenziali e vivaci tocchi cromatici sono i tratti distintivi delle borse-gioiello di Giancarlo Petriglia, designer milanese che immagina la sua moda come il risultato di un processo mitologico di custodio dell’oro e delle cose belle del mondo. Le sue creazioni sono sinonimo di arte, modernità e lusso

Ph. Giancarlo Petriglia

Ph. Giancarlo Petriglia

 

Roberto Di Stefano 
Lusso e minimalismo, eclettismo e sobrietà in un unico accessorio: è la cifra stilistica di Roberto Di Stefano. Il designer ha presentato la sua prima collezione alla Milano Fashion Week del 2017, destando l’attenzione delle principali rivista di moda, da Vogue e Vanity Fair.

Ph. Roberto Di Stefano

Ph. Roberto Di Stefano

 

Sara Battaglia
A soli sei anni creò la prima borsa rubando il tessuto a sua madre, per poi organizzare sfilate in casa con la sorella e cucire i vestiti per le sue barbie. Il brand di sole borse nasce nel 2010 ma oggi Sara Battaglia sta affermando il suo total look sulle passerelle mondiali. La sua collezione di clutch Lady Me, amatissimo dalle celebrities, con corpo rettangolare e chiusura con moschettone, è perfetta per una sposa amante della ricerca e dell’originalità.

Ph. Sara Battaglia

Ph. Sara Battaglia

 

 

 

08

nov

Intimo e “differente”, il matrimonio di Claudia e Tommaso

Oggi vi parliamo di una coppia speciale e del loro matrimonio “differente” per ricordarci che le nozze non sono (più) la summa dei cliché, del “si deve o non si deve fare”. Negli ultimi tempi stanno venendo alla ribalta piuttosto le eccezioni che le regole. L’etichetta fa posto alla sostanza, a una dimensione più autentica del rito.

Claudia e Tommaso si sono sposati il 29 luglio del 2018. Si sono conosciuti correndo con un gruppo di runner sulle strade di campagna di Cerveteri, alle porte di Roma. “Ci siamo stravolti la vita – racconta – e dopo un anno di relazione abbiamo deciso di fare il grande passo”.

Per entrambi si tratta di seconde nozze, un terreno delicato, che bisogna saper maneggiare con cura per evitare quello che la nostra sposa chiama effetto ridicolo. “Non volevo assolutamente scimmiottare i toni esagerati tipici delle prime nozze. Cercavo qualcosa in cui rispecchiarmi e sentirmi a mio agio, con pochi invitati. Siamo  grandi, abbiamo entrambi  49 anni e io una figlia di nove. Eppure, proprio grazie alle nostre rispettive esperienze di vita, abbiamo maturato una nuova consapevolezza sul matrimonio. Non è stato scontato farlo accettare. I miei all’inizio mi hanno criticata, mi dicevano che in fondo bastava la convivenza. Invece sentivamo forte l’esigenza di rimarcare l’importanza sociale della nostra relazione, di darle lustro. Alla fine tutti si sono ricreduti. È stata una giornata intensa ed emozionante. La rivivrei ad occhi chiusi”.

La progettazione di un’intimità ricercata è il file rouge che tiene insieme ogni momento dell’evento di Claudia e Tommaso, simbolicamente rappresentato da una spirale . “È stato un colpo di genio di Alessandra Espositi che, per il rito civile, ha pensato di disporre le sedie creando un movimento circolare che io e Tommaso abbiamo attraversato. Ci siamo sposati al centro della spirale, nell’abbraccio degli invitati, sotto gli alberi d’ulivo. Il momento più emozionante è stato quando mia figlia ci ha dedicato delle parole scritte da lei”.
Rosa antico e toni pastello, malva, bacche e piante grasse sono il “tocco inglese che il floral design Marco Paris è riuscito a dare alla cerimonia. Un altro tema ricorrente è stato l’albero di ulivo che abbiamo donato, sotto forma di bonsai, agli invitati”.
Dopo il rito cena seduti all’interno dell’elegante veranda di Casina, dove è stato allestito il tavolo imperiale per accogliere i 40 ospiti.
“Casina ci ha conquistati per la possibilità di celebrare il rito autentico e proseguire i festeggiamenti in un ambiente intimo, elegante e comodo. Con lo staff c’è stata sintonia su tutto, hanno interpretato alla perfezione ciò che immaginavo. Nella vita organizzo eventi di dimensioni più grandi, ma qui a giocare in grande era l’emozione: serviva un altro punto di vista e la professionalità del team di Casina mi ha suggerito e supportato nel progetto, con i propri contatti del settore, tutti di alto profilo e la marcia in più della creatività di Alessandra, una dote che si coniuga con le indiscusse capacità organizzative che ha dimostrato nel realizzare il nostro evento”.

 

Ph. Credits Alessandra Espositi

30

ott

Siamo tutti esperti con le location degli altri

C’è stato un momento in cui il matrimonio all’italiana, quello che abbiamo “vissuto” dai racconti dei nonni e dei genitori, ha cambiato tono. La formula chiesa e “ristorante da ricevimenti” è andata scemando, lo stile della location è diventato il cuore pulsante del grande evento, e spesso e volentieri ha inglobato anche il rito civile. Ville storiche, castelli, cascine, ruderi, ex fabbriche: il ventaglio di offerte si è dilatato all’infinito, forse troppo, rischiando di confondere gli animi. E allora, come se fossimo a tu per tu con una coppia di sposi, ci sediamo a tavolino per darvi la nostra lista di consigli su come scegliere la location giusta per il matrimonio.

 

Guardati negli occhi

Vuoi colpire gli invitati, cerchi un posto da effetto “wow”: sei sulla strada sbagliata. La prime domanda da porti sono: questa location mi fa emozionare? Rispecchia il mio gusto?
Non basta che sia piaciuta all’amica, che sia la più gettonata del momento. Devi sentirtela addosso, senza inganni e senza trucchi.

Comoda per gli ospiti

In fatto di comodità gli ospiti vengono in primo piano. La location per il matrimonio impeccabile deve essere strategicamente collocata per almeno buona parte degli invitati. Essere a poco distanza dalla chiesa è un particolare da non sottovalutare, avere la possibilità di ospitare il rito civile autentico è un plus irrinunciabile se non si opta per la funzione religiosa. La comodità deve essere “strutturata” in ogni dettaglio: dal parcheggio alla possibilità di avere delle sedute per tutti durante i buffet (da non dare per scontate).

L’esterno non fa il monaco

Quasi tutte le ville hanno un grande però: sono curatissime all’esterno, con giardini, prato e piscina, ma all’interno non mostrano la stessa cura, come se si desse per scontato che il pezzo forte della festa sia tutto all’aria aperta. In realtà non è affatto così: chi sceglie una location di prestigio cerca la bellezza in ogni angolo. Sono principalmente gli interni e i leitmotiv dell’arredamento a dettare lo stile della villa: non fatevelo sfuggire!
Il famoso piano B
Strettamente connesso al punto precedente è la necessaria alternativa al coperto in caso di pioggia o maltempo: la location deve poter disporre di un’ampia sala per il banchetto ma anche di ambienti diversi in cui allestire gli antipasti e i dolci. Avere una varietà di set in cui vivere le diverse fasi dell’evento è un fattore vincente. A Casina abbiamo una sala cerimonie per il rito civile, un piano A bis affaccia su ampie vetrate sul
L’extra preventivo

A molte coppie sarà capitato di rimanere abbagliati da un preventivo super competitivo per poi scoprire che non erano stati calcolati servizi “base” come il parcheggio o la mise en place. Fate attenzione che l’offerta della location sia realmente all inclusive, chiedendo chiaramente quali sono i servizi extra.

Competenza dello staff

Chef, personale di sala, floral design, light designer e via dicendo: dietro le quinte del matrimonio ci sono diverse maestranze, ognuna con il suo specifico campo d’azione. All’interno di una location ben coordinata i professionisti del wedding lavorano in armonia. Vi sconsigliamo di tenervi alla larga dai “tuttofare”.

Il panorama (e non solo)


I latini dicevano “genius loci” per indicare il carattere sacrale di un luogo. Noi di Casina crediamo che una location debba prima di tutto dialogare con il paesaggio che ha intorno, essere parte di racconto territoriale a più mani. Quando dall’alto della collina la luce del tramonto ci avvolge a 360 gradi qualcosa ci dice che quel “genius loci” ce l’abbiamo nel cuore.

 

Ph. Credits Alessandra Espositi

15

ott

Spose fuori dal coro, le proposte delle stiliste emergenti

A partire dalla New York Bridal Week le grandi case di moda hanno alzato il sipario sull’outfit da sposa 2019 e in rete è tutto un fiorire di gallery e anteprime. Tra i nuovi trend spicca il ritorno degli abiti a sirena, le maniche lunghe, il pizzo e il tulle. Ma più che passare in rassegna le collezioni più gettonate (e cliccate) delle passerelle mondiali, vi proponiamo un viaggio più intimo tra alcune proposte emergenti. Una piccola antologia di stiliste diversissime tra loro ma legate da un comune denominatore: l’audacia di guardare alla sposa da un angolatura differente.

Iniziamo.

 

 

Nadia Manzato

Basata a Busto Arsizio, in provincia di Varese, Nadia Marzato eredita l’arte sartoriale dalla madre. Si definisce “designer of unconventional brides”. I suoi abiti hanno un richiamo sottile, appena percepibile, alle forme degli anni Cinquanta e Sessanta. Leggerezza nei volumi e nei tessuti sono il marchio distintivo di una sposa elegante ma che rimane se stessa, non più prigioniera di un abito “impalcatura”. Pois dorati, fiori in rilievo, grandi fiocchi e tagli geometrici sono alcune delle sue tipiche incursioni, per un effetto audace e raffinato.

 

Katarina Grey

Nel suo atelier di Barcellona ha incarnato una nuova idea di sposa contemporanea, dallo spirito forte e libero. Le linee languide e morbide degli abiti, di una semplicità quasi estrema, fanno da contraltare alla personalità forte della donna che le indossa. La stilista ammicca a chi vuole “svestirsi” della classica iconologia da sposa. Tulle e All Star ai piedi: Katarina Grey fa sobbalzare la tradizione, creando un nuovo equilibrio fatto di contrasti.

Bérengère Cardera

Un universo giocoso, femminile e vintage: la stilista francese Bérengère Cardera ha saputo trasferire nell’alta moda bridal il suo primo amore professionale, quello da costumista per lo spettacolo. Un mix di fantasia e manifattura totalmente artigianale fanno da trait d’union alle sue creazioni. La stampa ha definito le ultime collezione un “sogno ad occhi aperti”.

 

Carolin Quesnel


La collezione 2019 si chiama “Allure” ed è un omaggio alla leggerezza e alla semplicità dell’essere donna oggi. Le creazioni eleganti e raffinate della stilista francese esaltano le curve senza eccedere. Materiali pregiati, dalla seta al pizzo e rigorosamente made in France, fanno della sposa una dea sicura di sè al passo con i tempi.

 

Odylyne the Ceremony

Pizzo, maniche lunghissime e ampie, gioielli talismano: siamo nel regno dell’hippie-chic. Gli abiti targati Odylyne the Ceremony nascono dalla visione mistica ed eterea della stilista Stephanie White. “La nostra missione – dice la designer – è aiutarti a lasciarti alle spalle tutto ciò che sembra scontato e ordinario”.

 

Hermione de Paula

Ricami floreali fatti a mano e dediche personalizzate, la stilista Hermione de Paula si approccia all’abito da sposa come se fosse un gioiello su cui incidere qualcosa di prezioso. Prima di fondare il suo brand nel 2008, la designer ha lavorato per Christian Dior Couture, Alexander McQueen, John Galliano e Giles.

 

Jenny Packham 

Chiudiamo in bellezza con un’icona storica della moda bridal, la britannica Jenny Packham, amatissima anche dalla duchessa Kate Middleton, che quest’anno celebra i 30 anni del marchio. La collezione Primavera/Estate 2019 rilancia abiti principeschi, con sagome piene, gonne in tulle e chiffon che la sposa può indossare durante la cerimonia e poi togliere per essere più “leggera” e comoda per il ricevimento. Il nostro omaggio allo stile inconfondibile della Packham è in quest’abito, fotografato durante una cerimonia a Casina di Poggio della Rota.

Jenny Packhman (ph. Jay Studio)

Jenny Packhman (ph. Jay Studio)

 

 

 

20

mar

Noi crediamo in Casina di Poggio della Rota

Stamattina vedo un numero strano sul cellulare, era un agenzia, alla quale ho dato credito perché il respons”abile” ha usato per l’appunto un’abile sistema verbale di induzione a farti credere “tra le righe” qualcosa di “detto senza dire”, davvero ammirevole.

Questo in un primo momento e solo per far si che tu risponda senza abbassare la cornetta già ai primi saluti.

Immediatamente dopo, ti rendi conto che quello che ti propongono, senza mezzi termini e senza alcuna vergogna, è una truffa vera e propria.

La proposta, semplice e diretta, è questa: tu paghi una somma in cambio della quale la tua azienda viene recensita da perfetti sconosciuti, facendo salire il tuo profilo in vetta al web.

Anche di più, ti collegano ad un computer, ad una macchina che, cambiando continuamente indirizzo IP, clicca mi piace sulla tua pagina Facebook facendo salire vorticosamente i likes.

Resto basita, ma comprendo, dalla colloquialità con cui hanno esposto la proposta, che sia una pratica usata normalmente e da molte aziende.

Cercando di restare il più neutrale possibile, senza giudizi di sorta su chi sceglie di vivere secondo principi non simili ai miei, mi pongo una domanda di pura logica.

Io sono un imprenditore, e ho un’azienda che voglio far crescere.

Il primo requisito necessario affinché essa cresca è che io creda nella mia azienda.

Se mi affido ad una di queste società sto smentendo, con me stesso, questo principio fondamentale e se lo smentisco, la mia azienda, senza il suo fondatore che creda in lei, morirà comunque.

Di una morte lenta e agonizzante perché io mi sto prendendo in giro e non me ne accorgo.

Prendendo in giro me stesso, prendo in giro i miei clienti che cercano qualcosa che non troveranno, nonostante io lo abbia promesso.

E’ come giocare ad un solitario barando.

Io lo so che il profilo superiore della mia azienda che sto mandando in giro per il web è fasullo, che il fatturato è minore, che il numero di clienti è inferiore.

Io lo so e non me ne dimenticherò.

E se credo che i pochi clienti in più che potrò attrarre con il luccichio dei likes più alti cambieranno le cose, sono un illuso.

Le cose si cambiano con la verità, con la professionalità, con la bellezza e la passione, con la dedizione, con l’amore, perché alla fine è di questo che stiamo parlando, amore per il proprio lavoro, amore per la propria azienda, amore per quello che fai giorno dopo giorno.

Grazie agenzia, sei stata illuminante, hai ricordato a me e alla mia famiglia con cui porto avanti questa avventura, che noi tutti crediamo in Casina di Poggio della Rota e che Il giorno che non avremo più clienti che ci apprezzino sarà il giorno in cui dovremo trovare qualcosa di nuovo da amare.

Alessandra Espositi

Photo Nabis Wedding Photographers

16

lug

Reddite quae sunt Caesaris Caesari … Date a Cesare quel che è di Cesare…

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Me ne sono resa conto a poco a poco mentre facevo i miei primi passi in questo lavoro, a volte era solo una sensazione, poi piano piano, la tendenza ha preso piede: tutti vogliono fare tutto.

L’atto di invadere la specializzazione altrui pur di prendere il cliente è diventato una prassi che anche gli sposi stessi danno per scontata.

La domanda che più spesso mi sento rivolgere è:”Ma l’allestimento floreale chi lo deve fare? E il Tableau?”.

La confusione degli sposi è normale, perché alcuni professionisti hanno sconfinato in campi non di loro competenza facendo credere ai loro clienti di poter fare le veci dei Flower Designers ed Allestitori più affermati, ad un prezzo assai inferiore.

E così, di campo in campo, si è sconfinati da professionista a professionista: Wedding Planners che fanno i fioristi, fotografi sportivi che improvvisamente fanno matrimoni e poi rimangono perplessi su come si muoveranno gli sposi durante la giornata e cosa devono fare, band rock che diventano jazzisti di professione perché ora è la moda e si vende bene…

La professionalità, specialmente in momenti economicamente duri come questo fa sempre la differenza.

Personalmente consiglio ai miei clienti di rinunciare ad un servizio, qualora non rientrasse nel loro budget, piuttosto che accontentarsi di un surrogato.

Preferisco di gran lunga un matrimonio semplice, discreto, e quindi elegante ad un vorrei ma non posso.

Piuttosto che un bouquet di fiori più “ importanti ” ma di seconda scelta e quindi di bassa qualità, ambisco ad un raffinato bouquet campestre fatto da chi conosce l’arte del Flower Design, bilanciato in un giusto equilibrio tra quantità di fiori, materiali e colori, che un professionista reale saprà come dosare, tenendo conto anche del budget del cliente, evitando le assurde quantità di fiori a scapito della raffinatezza.

Preferisco nulla, piuttosto che un servizio fotografico ridondante di colori e immagini “strane” che fanno tanto reportage come ora vuole la tradizione, ma che invece, sappiatelo, sono solo foto strane, fatte da improvvisati fotografi che snobbano e sottovalutano il  settore wedding, ponendolo tra le “cose che tutti possono fare” e dove oggi si trova un guadagno “facile”.

Le foto del matrimonio devono durare tutta la vita e se scelgo lo stile di un fotografo mi affido al suo gusto e alla sua esperienza, certa che tra vent’anni ritroverò quello stile negli scatti, e pago per averlo.

Non esco da quello studio lamentandomi del prezzo e poi chiedo lo stesso stile ad altri che dicono di saperlo fare (solo perché va di moda) e mi convinco che è vero perché mi hanno fatto un preventivo più basso.

Guardo bene, confronto, valuto le foto che i suddetti fotografi hanno fatto negli anni.

Vorrei ricordare, ancora una volta, alle coppie in procinto di sposarsi, che nessuno regala nulla a nessuno, mai, in questo mondo, e che un professionista serio e preparato vuole essere pagato per il suo impegno, per il suo lavoro, per gli anni precedenti di studi nel settore.e per quel “quid” in più, impalpabile, chiamato talento.

Sacrosantamente, aggiungo.

Un matrimonio ben riuscito è composto di varie sfaccettature: Allestimento Floreale e d’Atmosfera, Catering di alto livello, Location di stile, Musica adeguata al tipo di evento, Servizio Fotografico che  racconti l’evento in uno stile che risuoni con quello degli sposi e così via.

La tendenza, invece, è quella classica italiana: usare la linea di minor resistenza.

Ovvero ti do un pacchetto di  ”professionisti” già composto che facciano (anche discretamente) sempre le stesse cose.

Una routine che ti fa risparmiare e che ti da la garanzia di un matrimonio discreto, lo ribadisco, ma  privo di personalità, privo del racconto degli sposi, uguale agli altri cento che lo hanno preceduto.

Resto fermamente convinta che ogni professionista debba rimanere entro i propri confini:

un Catering cucinare e organizzare un’ottimo servizio, il Flower Designer allestire e dare atmosfera, il fotografo dare la sua visione dell’evento in piena armonia con il proprio stile e così via.

Non posso risparmiare su un professionista, posso rinunciare ad un professionista.

Rinunciate, dunque,e godetevi lo stesso il giorno più bello della vostra vita, ma non fatevi ingannare e non scendete a compromessi.

Alessandra Espositi

Photo Nabis Photography

 

05

nov

Le spose di Casina

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Oggi ho saputo da una mia futura sposa che si è formato un gruppo su Facebook chiamato  ”Le spose di Casina” dove  le ragazze si scambiano consigli e pareri su tutto ciò che concerne il progetto del loro matrimonio.

Trovo fantastica questa iniziativa.

Tramite il confronto si possono capire tante cose anche sui vari professionisti scelti e valutarle in maniera obiettiva.

Perciò forza ragazze…  unite alla meta!!!

Photo Nadiafotografeert

 

 

 

 

 

 

 

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